F. 47 anni affetta da disabilità fisica, fatica a deambulare se non a braccetto con uno degli anziani genitori e necessita di quotidiana ginnastica fisioterapica. Purtroppo, dopo una vita in continua riabilitazione e anche a causa di problemi cognitivi inizia a rifiutare questo impegno giornaliero vedendolo come un obbligo inutile, senza capire l’importanza dello stesso ed incolpando, a volte in modo sgarbato, i genitori per questa imposizione. Inoltre, la sua condizione mentale la porta ad una scarsa fiducia in sé stessa e ad avere molta paura nell’utilizzare ad esempio il computer o a provare cose al di fuori della sua normale routine.
Inizio ad avvicinarmi a lei in modo più delicato possibile, partendo da favole da leggere e commentare insieme, per poi iniziare a spiegarle come comunicare con me via e-mail ed affidandole via via compiti e obiettivi sempre più impegnativi.
Col tempo F. si appassiona al Mental Coaching e mi chiede di poter partecipare ad un corso sull’argomento. Allora con l’aiuto di Alberto Biffi confeziono un corso base sui fondamentali del Mental Coaching su misura per lei e a quel punto il suo entusiasmo diventa incontenibile, portandole una grande allegria e migliorando in modo decisivo il suo umore e i rapporti famigliari.
Questo lavoro fatto con F. riesce a crearle anche la motivazione necessaria per migliorare sul versante dell’allenamento fisico e le infonde sicurezza, tanto che oltre a dedicarsi di buon grado alla ginnastica arriva a trovare il coraggio per un passo molto importante, provando ad appoggiarsi ad un bastone per camminare e non a mamma o papà.
Oggi passeggia nel suo quartiere con il bastone, pedala con una bici a tre ruote e coltiva nuovi interessi, anche partecipando con me a riunioni online.