Oltre le Strade sfavillanti: Mental Coaching vs Coaching, un viaggio per distinguere le peculiarità.

Written by on 29/09/2024

Vogliamo saperne di più?

Da dove partiamo?

Bene, allora parto da quello che il mio grande mentore Robert Neff (Ceo di Mental Training Inc.) mi disse fin dall’inizio sul Mental Coaching: “Building mental toughness through Mental Coaching is THE KEY to performing your best and reaching your biggest goals.”

E dunque, la chiave per raggiungere le nostre migliori prestazioni sta nel Mental Coaching. Ora passiamo a studiare il nostro panorama del benessere personale, e professionale, in continua evoluzione. Oggi termini come “coaching” e “Mental Coaching” sono sempre più diffusi.

La domanda potente è: sono sinonimi? Vi rassicuro subito nel dirvi che sono due cose ben distinte.

Partiamo dal loro significato e andiamo a rispondere a domande più specifiche. Cosa significano esattamente? Soprattutto, quali sono le peculiarità di queste due competenze?

 

Mental Coaching: allenare la mente alla performance

Il Mental Coaching si concentra specificamente sullo sviluppo delle capacità mentali. Il Mental Coach lavora con la persona per migliorare la sua performance in un determinato ambito, come lo sport, il lavoro, lo studio o altro… Questo può includere tecniche per gestire lo stress, aumentare la concentrazione, migliorare la motivazione e sviluppare una mentalità vincente.

Il focus specifico di un programma di Mental Coaching si concentra sulla performance mentale e sullo sviluppo mentale della persona, lavorando su aspetti come la gestione dello stress, la concentrazione, l’autostima, la motivazione e la resilienza. Mira a migliorare la performance ed è spesso utilizzato in ambito sportivo, ma può essere applicato a qualsiasi contesto in cui sia richiesta una prestazione ottimale.

Il Mental Coaching punta ad un nuovo approccio mentale: utilizza tecniche e strumenti specifici per migliorare le capacità cognitive ed emotive della persona, aiutandola a sviluppare un mindset vincente verso obiettivi specifici. Si avvale di tecniche specifiche per l’allenamento mentale, come la visualizzazione, il self-talk positivo e la gestione dello stress.

 

Coaching: un viaggio verso gli obiettivi personali o professionali

Il Coaching è un processo collaborativo in cui un Coach professionista supporta il cliente (detto “coachee”) nel definire e raggiungere obiettivi personali o professionali. Questo può riguardare vari ambiti della vita, come la carriera, le relazioni, la salute o il benessere personale. Il Coach non fornisce soluzioni, ma aiuta il coachee a esplorare le proprie risorse, a sviluppare nuove competenze e a superare eventuali ostacoli.

Il Coaching ha un focus ampio e si occupa di un’ampia gamma di aspetti della vita di una persona, come gli obiettivi di carriera, le relazioni personali, lo sviluppo personale e la crescita professionale. Fornisce un supporto globale, aiutando la persona a identificare i propri punti di forza, le aree di miglioramento e a sviluppare un piano d’azione per raggiungere i propri obiettivi. Utilizza una varietà di tecniche, come l’ascolto attivo, il questioning e il feedback.

Ora, queste sono le peculiarità, e sono evidenti le contaminazioni reciproche tra il Coaching e il Mental Coaching.

Da ricercatore ho bisogno di fare un passaggio ulteriore, cercando evidenze scientifiche. Partiamo dal Mental Coaching:

  • Sport: numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia del Mental Coaching nello sport. Ad esempio, una meta-analisi del 2011 pubblicata sul Journal of Applied Sport Psychology ha rilevato che migliori la performance sportiva, la fiducia in sé stessi e la gestione dello stress negli atleti.
  • Performance lavorativa: il Mental Coaching è stato anche utilizzato con successo per migliorare la performance lavorativa. Uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of Occupational and Organizational Psychology evidenzia che migliora la performance lavorativa, la soddisfazione lavorativa e il benessere dei dipendenti.
  • Salute mentale: il Mental Coaching può anche essere utile per migliorare la salute mentale. Uno studio del 2017 pubblicato su Frontiers in Psychology ha rilevato che riduce i sintomi di ansia e depressione nei partecipanti.

 

Ora passiamo al Coaching:

  • Una meta-analisi del 2019 pubblicata sul Journal of Positive Psychology ha esaminato 107 studi sul Coaching e ha rilevato che ha un impatto positivo e significativo sul benessere, sull’autostima, sulla performance lavorativa e sulla qualità della vita.
  • Studi longitudinali hanno dimostrato che i benefici del Coaching possono durare nel tempo. Uno studio del 2014 pubblicato sul Consulting Psychology Journal: Practice and Research ha seguito un gruppo di manager per 12 mesi dopo un programma di Coaching, e sono emersi miglioramenti nella leadership e nella performance lavorativa ancora presenti.
  • Neuroimaging: studi di neuroimaging hanno mostrato che il Coaching può portare a cambiamenti nel cervello. Uno studio del 2016 pubblicato su Neuroimage ha rilevato incrementi di attività nelle aree del cervello associate all’apprendimento, alla memoria e alla regolazione emotiva.

 

Le evidenze scientifiche suggeriscono che sia il Coaching che il Mental Coaching possono essere strumenti efficaci per migliorare il benessere, la performance e la salute mentale. È importante sottolineare che le ricerche in merito sono ancora in corso, e che sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno i meccanismi alla base della loro efficacia. Tuttavia, le evidenze attuali sono promettenti e suggeriscono che queste discipline possono offrire un supporto prezioso per le persone che desiderano migliorare la propria vita.

Visto che siete amanti della distinzione, possiamo affermare che il Coaching è un percorso più ampio che riguarda tutti gli aspetti della vita di una persona, le sue radici affondano in diverse tradizioni e pratiche che si sono sviluppate nel corso dei secoli come:

  • la Filosofia antica: il metodo socratico, basato sul dialogo e sulle domande per stimolare la riflessione e l’auto-consapevolezza, può essere considerato un precursore del coaching moderno.
  • Tutoraggio universitario: nel XIX secolo, in Inghilterra, gli studenti usavano il termine “coach” per indicare i tutor più capaci, che li “trasportavano” verso il successo accademico.
  • Business e Management: negli anni ’80, il Coaching si è diffuso nel mondo aziendale come strumento per sviluppare le competenze dei manager e migliorare le performance.

 

Possiamo sicuramente affermare che il Mental Coaching è una specializzazione del Coaching che si concentra specificamente sullo sviluppo mentale e sulla performance e affonda le sue radici in diverse aree di conoscenza e pratica che si sono sviluppate nel corso del tempo. Tra le principali influenze possiamo citare…

  • Psicologia dello Sport: sin dagli inizi del XX secolo, gli psicologi dello sport hanno studiato l’impatto dei fattori mentali sulla performance atletica, sviluppando tecniche per migliorare la concentrazione, la gestione dello stress e la motivazione.
  • Psicoterapia: molte delle tecniche utilizzate nel Mental Coaching, come la visualizzazione, il dialogo interno positivo e la gestione delle emozioni, derivano da approcci psicoterapeutici come la terapia cognitivo-comportamentale.
  • Filosofia: concetti filosofici come la consapevolezza di sé, la ricerca della felicità e il raggiungimento del proprio potenziale hanno influenzato lo sviluppo del Mental Coaching.
  • Psicologia umanistica: correnti psicologiche come quella umanistica, con la sua enfasi sul potenziale umano e l’auto-realizzazione.
  • Coaching tradizionale: il Mental Coaching ha ereditato dal Coaching tradizionale l’approccio basato sulla partnership, l’attenzione all’obiettivo e l’utilizzo di domande potenti per stimolare la riflessione e l’azione.

 

Eccoci qui al termine di questo viaggio in cui abbiamo esplorato le peculiarità e le caratteristiche del Mental Coaching e del Coaching dando maggiore chiarezza e identità a queste due competenze.

 



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